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5 Giugno 2024

Mescolata Armonia: Quando il Diverso Diventa una Bilancia di Equilibrio

Titoletto

Takashi Murakami ci insegna che correnti diverse, mescolate assieme, possono elevare l’espressione artistica a nuovi livelli. La diversità nella sua arte è quindi un valore aggiunto e, spesso, la chiave del suo successo. Murakami, uno dei maggiori esponenti del superflat, un movimento che fonde l’arte tradizionale giapponese con la cultura pop contemporanea, ha collaborato con vari artisti e marchi, spaziando da Louis Vuitton a Kanye West. Queste collaborazioni dimostrano come l’integrazione di diverse discipline e stili possa generare un’impressionante risonanza culturale e commerciale. L’artista, nonostante si sia sempre dimostrato aperto alle nuove tecnologie, teme che l’intelligenza artificiale lo renda inutile. Allo stesso tempo, è convinto che le idee più folli, quelle che nemmeno l’AI può concepire, guadagneranno ancor più valore. Sorge spontanea una domanda: esisterà ancora la figura dell’artista o sarà sostituita da esperti tecnologici e creativi? Durante una mostra a Parigi, l’artista Murakami ha presentato nuove opere che esplorano la connessione tra arte tradizionale e digitale, inclusi ritratti di figure come Karl Marx e Elon Musk realizzati in pixel art, che riflettono sia la sua maestria artistica che una sfida ai collezionisti tradizionali di accettare questa nuova forma d’arte.

Un altro esempio è Ai-Da, l’artista umanoide a cui la Biennale di Venezia ha aperto le porte. Questo robot realizza dipinti, sculture, disegni e non solo; interagisce anche con gli spettatori. Le sue opere sono state esposte al Design Museum, al Victoria & Albert Museum di Londra e al Forever is Now, la prima mostra d’arte contemporanea che ha avuto luogo presso la Grande Piramide di Giza. Impressionante e spaventoso allo stesso tempo.

Non c’è una risposta definitiva a questa questione, ma possiamo sicuramente offrirti una riflessione critica. Le opzioni sono differenti: o l’arte sparirà o si svaluterà; oppure emergerà una nuova forma d’arte, così come già avvenuto per la fotografia prima e gli NFT dopo, con nuovi artisti e nuove realtà espressive. Un settore dove la parola inclusione sarà intrinseca nella sua nascita. L’intelligenza apprende non dall’uomo ma dagli uomini, unisce differenze di pensiero, etnia, età. Di conseguenza, le nuove forme d’arte saranno una bilancia di equilibrio del diverso che diventa forza creativa. Le persone avranno un ruolo cruciale nell’accettare il nuovo e nel saper riconoscere il valore di entrambe le creazioni; non si parlerà di vero e di falso, ma piuttosto di mano e di penna, di fresco e di nuovo, di storia e di progresso. De gustibus. Rimane l’ultimo tassello di questo puzzle: l’accessibilità economica. Le intelligenze ad oggi sono fruibili da tutti; siamo tutti dei possibili Picasso 2.0, ma tra qualche anno quanto costeranno queste tecnologie? Diventeranno di nicchia? Sarà un limite per coloro che non hanno le possibilità economiche di mantenere questi strumenti? I nonni ricordano sempre che il semplice è infinito e che una matita non sarà mai troppo costosa. L’arte è immortale e un vero artista non necessita di grandi artifizi per mostrare il suo talento, ma un semplice foglio di carta e una matita.