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4 Settembre 2023

Short is the new black: contenuti agili e veloci

Stampa, radio, televisione, Internet, social media, web 2.0.

L’era digitale ci ha catapultati in un vortice di informazioni senza precedenti.

Ogni giorno, gli italiani passano in media 2 ore immersi nei social media, fermandosi online per quasi 6 ore.

Google viene consultato per più di 2 milioni di ricerche.

Facebook pubblica più di 2 milioni di post e ogni minuto vengono spedite più di 200 milioni di email.

Le informazioni digitali sono onnipresenti nelle nostre vite.

È il report di We are social sul digital 2023 che mette in evidenzia l’enorme quantità di contenuti prodotti settimanalmente nel vasto mondo di Internet. Produzione che supera di gran lunga il numero di notizie generate nell’interno XIX secolo.

Report We are social - tempo che viene speso online

Tempo speso in media online dagli italiani – Report We Are Social

 

Ma quali sono le motivazioni che ci spingono a rimanere online?

Secondo lo stesso report, le persone online ricercano principalmente informazioni per tenersi aggiornati su news ed eventi e per trovare tutorial how-to.

Report We are social - perché andiamo online

Perché andiamo online – Report We Are Social

 

La facilità di accesso alle informazioni che ha portato la rivoluzione digitale ha assunto un ruolo essenziale nello sviluppo della consapevolezza di massa, permettendo alle persone di accedere a una vasta gamma di conoscenze.

Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi della globalizzazione dell’informazione, questa marea informatica può creare ansia da sovraccarico.

Non è difficile constatare quanto spesso ci ritroviamo incastrati dentro un’infodump digitale, in cui le informazioni sono troppe e spesso di dubbia provenienza.

È la psicologia a coniare il termine information overload e si riferisce a un bias cognitivo che l’utente sperimenta quando la disponibilità dell’informazione supera la capacità di elaborarla. Le conseguenze sono catastrofiche: deficit sull’attenzione, sulla comprensione e sulla capacità di prendere decisioni.

Di certo non è una novità recente, sociologi e studiosi si interrogano sulle conseguenze nella psiche umana dagli albori di Internet.

Alvin Toffler si era già preoccupato della questione nel 1970, con la pubblicazione del suo libro Future Shock. Nel testo, l’autore cercava di prevedere gli effetti della rivoluzione industriale, in particolar modo delle nuove tecnologie, e le sfide che le persone avrebbero dovuto affrontare durante il cambiamento. Sembrava proprio anticipare quello che è l’information overload e la sensazione di essere sommersi dai dati.

Tuttavia, l’avvento delle nuove tecnologie non basta a spiegare le ragioni per cui una persona può sentirsi vittima dell’informazione. L’argomento ha una dimensione sia psicologica che sociologica, lo abbiamo anticipato nel nostro articolo sullo slow living: la società, e di conseguenza la nostra vita, è diventata frenetica e ci obbliga a tenere dei ritmi che mettono a dura prova la nostra resistenza mentale.

Se, da un lato, lo slow living ci invita a rallentare per riscoprire il nostro benessere, dall’altro Internet continua a velocizzarsi rispondendo con i contenuti snackable.

Questi snack content sono contenuti brevi ma significativi, che possono essere consumati facilmente dagli utenti. Oggi preferiamo avere spunti di informazione rapidi ma potenti, capaci di catturare la nostra attenzione e trasmettere il messaggio in modo efficace.

Ve l’ho detto, per innamorarmi bastano tre secondi.

Ed è vero: specialmente nel mondo dei social media, abbiamo 3 secondi per catturare l’attenzione del nostro utente prima che continui a scorrere verso il basso.

Il report di Hubspot conferma questo Trend 2023, suggerendo quali sono i tipi di contenuto che gli utenti prediligono: i video in formato breve stanno guidando le classifiche e continueranno a crescere.

Report di Hubspot - Che tipo di contenuti funzionano di più online

Global Social Media Trends Report – Hubspot & Brandwatch

 

I contenuti snack, per loro natura, sono veicolati dai formati visivamente più accattivanti e immediati come infografiche, GIF e meme, piuttosto che lunghi paragrafi di testo. In particolare, la fruizione di contenuti video sta aumentando costantemente, superando il 91% di percentuale di interesse con una crescita del 2,7%.

Si tratta principalmente di contenuti leggeri – detti light – come comedy, meme e, come vi ho detto qui, video di influencer.

Report We are Social - guardare video online

Percentuale di utenti che guardano video online – Report We Are Social

 

Attualmente, questi contenuti sono i più promettenti per una strategia online in quanto offrono diversi vantaggi.

Innanzitutto, attirano l’attenzione e dire che è fondamentale nel tentativo di fermare lo scroll dell’utente è ormai assodato. Inoltre, sono facilmente condivisibili e principalmente ottimizzati per i dispositivi mobili, perfetti per gli utenti contemporanei sempre in movimento.

Fornendo informazioni chiare e dirette, i contenuti snack coinvolgono l’utente giocando un ruolo decisivo nel far crescere l’engagement, nel migliorare la presenza online e nell’ottenere conversioni. Infine, sono versatili e quindi adattabili a diverse piattaforme per raggiungere e differenziare più segmenti di pubblico.

Anche l’Intelligenza Artificiale ha avuto il suo ruolo nell’esplosione dei contenuti brevi. Da un lato, ha velocizzato le modalità di creazione – ne abbiamo parlato nel nostro articolo sull’AI – mettendo a disposizione strumenti avanzati per generare e personalizzare i contenuti. Dall’altro, l’AI ha aperto la strada alla generazione automatica, grazie alla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati per identificare i pattern di successo.

Grazie all’apprendimento automatico, può combinare elementi predefiniti come immagini, video e testi risparmiando tempo e consentendo ai professionisti di concentrarsi sulla strategia e sulle idee creative. Il vantaggio di scandagliare velocemente i dati si riversa sia sulla personalizzazione sia sull’ottimizzazione dei contenuti snack; l’AI può infatti esaminare i dati demografici, le caratteristiche e le tendenze di consumo degli utenti, identificando i canali di distribuzione più efficaci e contenuti in linea con le loro preferenze. Così si massimizza l’engagement.

I contenuti snackable si sono già affermati come metodo efficace per contrastare l’information overload. Grazie alla loro natura immediata e coinvolgente, sono la tendenza dominante nel digital.

È una strategia che risponde alle esigenze degli utenti odierni, che richiedono informazioni immediate, pertinenti e facilmente accessibili in un contesto in cui il tempo e l’attenzione sono risorse limitate.

Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra brevità dei contenuti e qualità dell’informazione fornita. Anche, o forse dovrei dire soprattutto, nei contenuti concisi è indispensabile mantenere l’accuratezza, l’affidabilità e la completezza delle informazioni trasmesse.

Saper gestire il sovraccarico informativo è indispensabile per la propria crescita personale. Bisogna saper discernere le informazioni utili al raggiungimento dei nostri obiettivi in quanto la conoscenza fine a se stessa è evanescente.

Sfruttare a pieno il potenziale dei contenuti snack e dell’AI, che stanno rivoluzionando il modo di consumare e creare nella società computerizzata, ci permette di comunicare in modo efficace, di coinvolgere il pubblico e di adattarci alle mutevoli esigenze.

E se Internet è diventata la nuova Atlantide digitale, tutto quello che puoi fare è imparare a nuotare!