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25 Luglio 2023

Influencer Marketing: ispira, connetti, ingaggia.

L’era egli Influencer è giunta al capolinea?

Tra chi li emula, chi li ammira e chi li sottovaluta, gli Influencer non smettono di essere il baricentro delle strategie di marketing. I rumors li vedevano come già tramontati ma, come questa torrida estate non lascia spazio a mezze misure, anche gli influencer non scendono a compromessi.

I più diffidenti non riescono nemmeno a vedere questa attività come un effettivo lavoro, ma forse dimenticano che creatività, audacia e talento non sono qualità alla portata di chiunque. In ogni caso, se volete investire nell’Influencer Marketing, o ricredervi su alcuni pregiudizi, è utile dare un’occhiata ai dati.

Ah dimenticavo: oggi preferiscono essere chiamati content creator.

La prima convinzione da smentire: per fare l’influencer non servono obbligatoriamente grandi numeri, anzi. Il tasso medio di engagement è inversamente proporzionale al numero di follower. I mega-influencer, al pari di Chiara Ferragni, hanno un tasso di engagement che sfiora l’1,3%, il più basso. Certo, su una mole di follower che supera il milione di persone i risultati sono comunque notevoli, ma spesso piccole e medie imprese non possono permettersi le commissioni richieste. Primeggiano invece i nano-influencer caratterizzati da una community fedele e fortemente coinvolta, fanno salire il tasso medio di engagement al 5%. Ottimo per chi occupa le nicchie di settore ed è alla ricerca di collaborazioni estremamente targettizzate.

Basta andare alla ricerca spasmodica di migliaia e migliaia di follower, lo conferma anche l’Influencer Marketing Benchmark Report 2023 riportando quali saranno gli influencer più coinvolti nelle strategie di marketing durante l’anno.

Quale Influencer verrà usato maggiormente nelle strategie di marketing nel 2023: 39% nano-influencer; 30% micro-influencer; 19% macro-influencer; 12% mega-influencer.

The State of Influencer Marketing – Influencer MarketingHub

 

Dal 2020, l’influencer marketing ha visto un’ascesa impetuosa: nel 2016 il suo valore stimato era di 1,7 miliardi di dollari, nel 2022 è arrivato a 16,4 miliardi. Miscredenti avete torto, si prevede un ulteriore aumento nel 2023 del 29%, raggiungendo i 21,1 miliardi di dollari stimati.

Crescita del valore dell'Influencer Marketing

The State of Influencer Marketing – Influencer MarketingHub

 

È sorprendete constatare come questo settore continui a crescere malgrado la situazione economica mondiale sia la più difficile dai suoi esordi. Nonostante questo le aziende continuano ad investire aumentano i budget destinati a questa attività: il 67% degli intervistati prevede di aumentare la propria spesa, mentre solo il 7% ha intenzione di diminuirla.

Budget destinato all'Influencer Marketing

The State of Influencer Marketing – Influencer MarketingHub

 

Ma significativi sono anche i dati sui driver che guidano il 2023: la diversità e l’inclusione, argomenti di cui ho già parlato in un altro articolo. Influencer MarketingHub ha chiesto ai content creator intervistati se avessero mai subito discriminazioni online e un impressionante 58,3% ha risposto positivamente.

Il 58,3% degli intervistati ha dichiarato di aver subito discriminazioni sui social media

The State of Influencer Marketing – Influencer MarketingHub

 

Quando è stato chiesto di identificare un’area di discriminazione, il 47% ha dichiarato di aver subito discriminazione di genere, seguite dalle caratteristiche fisiche con il 21,7%, la discriminazione razziale con il 13,2%, quella politica con il 9% e quella sessuale con l’8,1%. Purtroppo per loro, i macro e mega influencer sono quelli con maggiori probabilità di subire questi atti. Essendo più esposti diventano obiettivi più facili.

TikTok vince il primo premio: il 58,4% degli intervistati la indica come principale veicolo di discriminazioni. Il report la indica attualmente come la piattaforma più utilizzata per l’influencer marketing, ma a quale prezzo si paga l’ondata di notorietà?

Canali più utilizzati dall'Influencer Marketing: TikoTok 55,5%; Instagram 50,8%; Facebook 42,1%; YouTube 39,8%.

The State of Influencer Marketing – Influencer MarketingHub

 

Non tutti gli influencer vengono per nuocere

Se nelle piattaforme dilaga, per certi versi, la discriminazione, gli influencer rispondono con stile e raffinatezza.

La linfa vitale che alimenta questa strategia è ciò che gli utenti desiderano sempre di più: la fiducia. Pertanto, la relazione che si instaura tra content creator e pubblico è basata sull’autenticità e l’esattezza dell’informazione, sia essa pubblicitaria o no.

Ho già decantato le lodi della pubblicità inclusiva, analizzando le strategie utilizzate dai brand per raccontarsi e rivolgersi alle minoranze. Ma nel contesto dell’IM la tendenza è esattamente opposta.

Analizzando i post online che trattano di inclusione, emerge che un eclatante 97,8% di essi è organico, mentre solo il 2,2% è frutto di sponsorizzazioni.

Non vi è dubbio: il contesto sociale sta mutando e ha inciso intensamente su questo dato. I temi legati alla diversità, all’accessibilità e all’inclusione sono particolarmente sentiti oggi e gli influencer sentono la necessità di sensibilizzare e responsabilizzare la propria community.

Bello smacco per chi li credeva fannulloni del web.

In Italia, i contenuti a pagamento sono stagionali e si concentrano nei mesi di maggio e giugno in vista del Pride Month, relegando la maggior parte degli interventi dei brand durante eventi specifici. Al contrario, gli influencer adottano una comunicazione always on costante nel tempo. Questi argomenti sono così complessi e delicati che devono essere elaborati, spiegati e raccontati continuamente se si vuole davvero diffondere una consapevolezza tangibile.

Fortunatamente, non sono pochi i content creator che si impegnano come inclusion influencer, diventando portavoce delle minoranze e lottando per l’uguaglianza dei diritti per trasformare le diversità in caratteristiche essenziali dell’essere umano.

Buzzolee ha prodotto una guida sullo scenario dell’inclusione sociale nell’IM in Italia, suggerendo alcuni leader nel campo dell’inclusione.

6 profili di Inclusion Influencer

Influencer Marketing e inclusione sociale – Buzzolee

 

Questi influencer combattono per la libertà di espressione dell’identità sessuale, lottano contro razzismo e disuguaglianze di genere, stimolano la body positivity e sensibilizzano sulle disabilità.

Solitamente, queste star dei social media si collocano tra i mid e i macro influencer, con una base di follower di 100K e sfruttano la loro popolarità per diffondere messaggi di uguaglianza e rispetto.

L’influencer che vorrei

Avresti mai pensato di vedere un’opera d’arte trasformarsi in un’influencer? Bene, ormai è successo con la Venere di Botticelli. Fortunatamente non siamo qui per chiamare in causa dubbi e perplessità su questa campagna, ma per chiederci: che impatto hanno gli influencer sull’arte e la sua era digitale?

Ho parlato della collisione creativa fra arte e brand, evidenziando come l’arte contemporanea abbia iniziato a interagire con il turismo culturale. L’Italia può vantare un enorme patrimonio artistico e culturale e, soprattutto durante la pandemia, la comunicazione del settore è diventata un tema di grande rilevanza.

Come sopperire alle chiusure imposte dal lockdown?

Le Gallerie degli Uffizi ci hanno provato nel luglio 2020 e bisogna dire con ottimi risultati.

La collaborazione con Chiara Ferragni, durante uno shooting per Vogue Hong Kong, ha generato un boom di visitatori, con un aumento del 27% tra Millienials e Gen Z.

Valorizzare un bene culturale significa renderlo accessibile alla popolazione, una contro-tendenza rispetto al passato in cui le opere d’arte erano considerate elitarie e raggiungibili solo dagli addetti ai lavori. Il mondo della cultura ha dovuto adottare nuove strategie di comunicazione per rimodellarsi nell’era digitale.

Anche i musei internazionali sono approdati sui social media nel tentativo di raccontarsi con un linguaggio inaspettato e avvicinarsi alle generazioni più giovani.

Il gruppo comico napoletano The Jackal ha cooperato nel 2018 con il Museo Archeologico di Napoli, interpretando con tono ironico e poco istituzionale “l’esperto di cose al museo” in un video, ottenendo più di 2 milioni di visualizzazioni.

 

Ma in questo marasma di collaborazioni, è possibile parlare di art influencer?

Online non è difficile trovare micro-comunità di artisti, professionisti o appassionati che cercano di condividere la loro passione per l’arte con i propri folower. Anche se i numeri sono ancora esigui rispetto ad altri settori, questo conferma che nel mondo dell’arte è possibile applicare strategie per raggiungere target di nicchia con alti tassi di conversione.

L’importante è che la promozione dell’arte rispetti i valori fondamentali della cultura per non ridursi a mera mercificazione priva di basi e competenze.

Spicca un giovane talento tutto italiano, il siciliano Roberto Celestri. A soli 21 anni è diventato il primo art influencer italiano. Il suo profilo Instagram è passato da 3.000 follower a più di 427.000 in un tempo record. Celestri afferma di allenare gli occhi e il cuore alla bellezza, avvicinando i giovani all’arte attraverso brevi reel composti da una sola sequenza, accompagnati da una musica delicata – solitamente pianoforte o violino – registrando fin da subito oltre 120 milioni di visualizzazioni. Le sue opere preferite sono chiese rinascimentali e barocche, sconosciute alla maggior parte delle persone. Afferma anche che la luce è fondamentale nel creare contrati e profondità affascinanti. Lo scorso autunno ha tenuto un TEDx Talks in cui ha raccontato la sua storia in un viaggio ricco di ricordi, bellezza e riflessioni sull’arte.

 

Per me non ci sono dubbi: l’influencer marketing si conferma come una strategia di grande rilevanza che continua a evolversi, aprendo nuove possibilità e abbracciando valori fondamentali come autenticità, inclusione e arte. È un fenomeno che, oltre la semplice promozione di prodotti o servizi, si pone come veicolo per la trasmissione di messaggi significativi e la creazione di connessioni autentiche con il pubblico.

Mentre ci dirigiamo verso il futuro, capiamo che gli influencer avranno un ruolo sempre più centrale nell’ispirare, informare e plasmare la cultura contemporanea.

È un momento emozionante in cui il potere dell’influenza e della condivisione si combinano alla sensibilità sociale, aprendo nuovi stimolanti orizzonti per la comunicazione.

Siamo solo all’inizio di questa travolgente avventura che continuerà a modellare il mondo in modi sorprendenti, ma non temere… Stay positive, be authentic!