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25 Marzo 2024

Earth Hour: la scintilla per parlare di ESG.

Anche quest’anno la nostra amata Terra ha deciso di oscurare le sue luci per un’ora, non per dormire ma per svegliarci.

L’Ora della Terra, iniziativa capitanata da WWF, si rivela come un vigoroso schiaffo di realtà: è una chiamata all’azione che non si accontenta più delle mere parole. In questo momento simbolico, le metropoli più influenti del globo si immergono nel buio, in un gesto di solidarietà che grida aiuto. Oltre allo spettacolo quieto delle luci che si affievoliscono, si avverte anche un sussurro di speranza: il mondo dell’impresa inizia a destarsi, riconoscendo l’estrema necessità di una svolta.

Earth Hour è un evento senza frontiere, che non conosce confini geografici e culturali ma unisce le persone. Un importante promemoria sull’importanza cruciale di proteggere il nostro pianeta.

Questo attimo di oscurità si trasforma in un momento di illuminazione, non solo nel sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche nel mettere in evidenza i trend emergenti del panorama ESG per il 2024.

Il crescente protagonismo delle pratiche ESG nella narrazione dei brand segna un’epoca in cui la trasparenza diventa l’alfiere della comunicazione esterna. La consapevolezza dei consumatori, ora più che mai, aguzza il senso critico verso le azioni delle aziende: non bastano più dolci parole di circostanza sull’ambiente sparse in un rapporto annuale. Il pubblico chiede, per non dire esige, gesti di coraggio, impegni concreti che si traducano in azioni tangibili. Le aziende che abbracciano questa sfida, scegliendo di uscire dall’ombra della neutralità per affrontare la luce cruda della responsabilità, si rivelano pioniere nel tracciare la rotta verso un futuro di sostenibilità ambientale e sociale.

Anche la pressione degli stakeholder e la loro attenzione sui target ESG diventano una leva potente, suggerendo che comunicazione e marketing detengono il potere di modellare la percezione pubblica. Trasparenza e chiarezza negli obiettivi non sono più optional ma necessità imprescindibili per costruire un rapporto di fiducia e rafforzare la reputazione aziendale.

È tempo di voltare pagina e dire addio ai vecchi modi di comunicare le iniziative ESG. Le nuove tecnologie, con l’Intelligenza Artificiale e la big data analytics in prima linea, spalancano le porte a modalità innovative di engagement. Pur essendo un argomento ormai familiare, non possiamo ignorare il loro potenziale trasformativo. La capacità di sondare e analizzare vasti oceani di dati permette di forgiare narrazioni ancorate a basi solide, amplificando credibilità e impatto delle strategie comunicative.

Il 2024 sembra segnare un punto di svolta per le pratiche ESG, che smettono di essere considerate semplici extra per diventare le fondamenta su cui costruire le strategie aziendali. Un vero e proprio cambio di paradigma che impone modelli di marketing e comunicazione radicalmente nuovi.

In questo scenario, la personalizzazione delle strategie diventa non solo possibile ma necessaria. Grazie alla magia dei dati, possiamo penetrare il velo delle preferenze e dei comportamenti del pubblico con una precisione quasi chirurgica, affinando un linguaggio che arriva e risuona profondamente.
Basta inondare i consumatori con una cascata incessante di messaggi! Il fine è tessere un dialogo, instaurare una conversazione che osa spingersi oltre, stimolando la condivisione di pratiche sostenibili e, perché no, invitando alla riflessione con qualche provocazione.

La sostenibilità diventa un linguaggio universale, un mezzo tramite cui le aziende comunicano ciò che fanno e, soprattutto, chi sono. Da mero racconto a capitolo fondamentale della storia di ogni brand che osa guardare avanti.

In più, le normative emergenti – pensiamo a quelle in California e in UE – influenzano le regole del gioco, imponendo maggiore trasparenza su emissioni di gas serra e rischi climatici. Non parliamo più di semplici linee guida, ma veri e propri imperativi per portare la trasparenza da nobile aspirazione e rigoroso obbligo. Questo per rispondere sia alle aspettative del pubblico, che chiede alle aziende di essere consapevoli e trasparenti sulle loro operazioni, sia all’evoluzione del modo di fare business. Consumatori e investitori valutano ormai le aziende attraverso la lente dei criteri ESG, che influenzano a loro volta le decisioni di acquisto e investimento.

Oggi, comunicare efficacemente le pratiche ESG non è solo una faccenda di buona pubblicità, quanto più un tassello fondamentale nella costruzione di un marchio. Ogni comunicazione deve essere radicata in azioni concrete, e non limitarsi all’esterno ma estendersi anche all’interno dell’azienda, coinvolgendo dipendenti e clienti nel processo di cambiamento. Solo così è possibile avere un posizionamento credibile.

Allo stesso modo, le sinergie create tra diverse imprese, le collaborazioni e le iniziative congiunte, come quella promossa da WWF, si stanno rivelando vie maestre per far suonare più forte le corde dell’ecosistema ESG.

È più di una buona PR.

È il segnale del passaggio a una visione condivisa che abbraccia una missione collettiva e trascende i confini aziendali. Sono partnership più che simboliche: laboratori viventi di innovazione e cambiamento.

Ora, che le luci dell’Ora della Terra si sono ormai riaccese, posso svelarvi il segreto per una trasformazione di successo: la capacità di comunicare in modo inclusivo e sensibile, parlare una lingua che unisce, anziché dividere.