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20 Dicembre 2023

CSR e fiducia: il nuovo volto dell’azienda moderna

Fiducia

Dicembre: tempo di bilanci e riflessioni.

Mentre riavvolgiamo il nastro del tempo, riflettiamo sul cammino percorso negli ultimi, lunghi quanto rapidi, 12 mesi. Per comprendere il nostro punto di arrivo, o meglio la direzione verso cui tendiamo, occorre ricordarci da dove siamo partiti. Il fil rouge che abbiamo tessuto con la nostra narrazione annuale è anche la nota distintiva del tema di questo mese: la fiducia. Un mantra che ha guidato le nostre riflessioni e il nostro approccio comunicativo, alimentando il nostro claim In brand we trust.

Ricordate? A gennaio, illuminati dagli insight dell’Edelman Trust Barometer e del RepTrack 100 2022, abbiamo svelato un mondo in cui trasparenza, etica e responsabilità sociale sono diventati i pilastri fondamentali per costruire e mantenere la fiducia. Le crescenti aspettative dei consumatori hanno messo in risalto l’importanza di un comportamento aziendale integro e corretto. Fino all’anno scorso, le aziende sono state percepite affidabili e competenti, più di quanto lo fossero i governi stessi, risaltando l’evoluzione significativa del rapporto fra brand e consumatori, nel contesto delle crisi globali. Questi concetti hanno delineato un approccio aziendale umanistico e orientato ai valori.

E oggi?
Come si sono evoluti questi sentiment?

Il panorama attuale è complesso e la fiducia vacilla sotto il peso di sfide globali che credevamo di aver superato. L’Edelman Trust Barometer 2023 torna a svelarci qualcosa di significativo: un’Italia divisa tra speranza e polarizzazione, con una popolazione che percepisce le divisioni del paese difficili da colmare.

Le cause di questa polarizzazione sono molteplici: sfiducia nei governi, mancanza di un’identità collettiva, ingiustizia sistemica, pessimismo economico e paure sociali.
L’ideologia diventa identità, allontanando sempre più le persone da chi non condivide il loro punto di vista. In questo scenario, le aziende riescono ancora flebilmente a emergere come fonti di fiducia, ma con una grande responsabilità sulle spalle.

La filosofia morale è più importante che mai e, per l’Italia, la chiave del successo risiede nella collaborazione tra i diversi attori. Le imprese devono assumere il ruolo di leadership, sfruttando il loro vantaggio in termini di fiducia per aprire dibattiti, proporre soluzioni e difendere la verità, per vivere in questo nuovo mondo polarizzato.

 

 

Anche il Report RepTrack 2023 evidenzia la complessità della situazione: le aspettative elevate creano un terreno instabile, alimentando le preoccupazioni per una recessione globale e frustrazioni legate all’inflazione e ai conflitti. Anche se non tutte le promesse sono state mantenute, di fronte a queste sfide emerge un’opportunità unica per le aziende: reinventarsi come cardine di fiducia ed etica, guidando un futuro sostenibile e responsabile. Ed è proprio qui che entra in gioco la CSR.

La Corporate Social Responsibility si è trasformata nel nucleo centrale delle strategie aziendali. Non più solo un “dovere” ma un essere, una via per incanalare i valori aziendali in azioni concrete. In un anno segnato da incertezze e speranza, abbiamo visto un’enfasi crescente sulle questioni sociali, con aziende che agiscono attivamente contro disuguaglianze e violenza sulle donne.

È chiaro: la CSR non è un trend passeggero, ma un vero e proprio cambio di paradigma.
I consumatori cambiano, e così si ritrovano a fare le aziende. Chi ha saputo integrare la responsabilità sociale nelle proprie strategie sta tracciando la strada verso un futuro promettente. È un impegno che porta con sé benefici tangibili per il business: una migliore reputazione, maggiore fedeltà al marchio e un incremento di valore per tutti gli stakeholder.
Anche RepTrack riporta i benefici di una buona reputazione!

L’adozione di pratiche etiche e sostenibili, sia dal lato ambientale che sociale, fa la differenza e permette alle aziende non solo di contribuire a un cambiamento positivo, ma di distinguersi in un mercato sempre più competitivo.
A conferma di quanto detto, vi porto tre esempi recenti, tutti italiani, di campagne che illustrano magistralmente il valore della CSR, ognuna delle quali incarna un messaggio potente e lascia un’impronta significativa.

Il primo è lo spot di Control per il World Aids Day, un esempio di eccellenza nel comunicare la consapevolezza sociale. Attraverso la sensibilizzazione sull’AIDS, Control dimostra come un’azienda possa influenzare positivamente la salute pubblica, la prevenzione e l’educazione. La scelta di un tema così delicato e importante, mette in rilievo l’impegno del marchio nel contribuire attivamente al benessere della società.
Molto più di un semplice spot: una dichiarazione incisiva di consapevolezza, che lega indissolubilmente il marchio ai valori di responsabilità e cura della comunità.

Una su Tre
– Saugella

 

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Si distingue anche Saugella, con la sua campagna Una su tre, prendendo una forte posizione contro la violenza sulle donne. Il focus è sulla sensibilizzazione, con un approccio che va oltre la pubblicità, per un’azienda che da anni cerca di rendere partecipe e attiva la propria community su temi come la libertà e l’autodeterminazione femminile.
L’idea consiste nel dare una visualizzazione immediata dei numeri sulla violenza di genere, puntando sull’iper-localizzazione e la personalizzazione del dato, in base all’area geografica di chi lo visualizza. Un messaggio di forza, solidarietà e cambiamento di cui, è certo, avevamo bisogno.

 

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La parità non può aspettare
– Tim

Infine, c’è Tim che dimostra il suo impegno come agente di cambiamento sociale. La campagna La parità non può aspettare è un esempio lampante di come le aziende possano contribuire a colmare il divario di genere, nel mondo del lavoro e oltre. L’annuncio non si limita a porre l’accento sul problema della disparità, ma mostra anche il ruolo attivo che si può svolgere per promuovere l’uguaglianza. Con una strategia che punta a un impatto tangibile, Tim si posiziona come leader nella CSR, dimostrando che la responsabilità sociale può andare di pari passo con il successo aziendale.

 

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Così, si può puntare a creare un ambiente di lavoro più inclusivo e una società più giusta.