

Al Festival dell’Economia Circolare e delle Energie dei Territori, la nostra CEO Stefania Bongiovanni ha tenuto uno speech riguardante il rapporto empatico ed influente tra packaging e neuromarketing.
È da pochi giorni calato il sipario sulla V edizione di Circonomia, il Festival dell’Economia Circolare e delle Energie dei Territori, organizzato da Aica-Associazione Internazionale per la Comunicazione, GMI-Greening Marketing Italia e Cooperativa Erica.
Dal 2016 la regione Piemonte fa da cornice a questo importante evento diffuso e policentrico, nato con l’ambizioso obiettivo di sensibilizzare e connettere cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, per costruire una rete di volontà che condivida il principio dell’economia circolare e della sostenibilità, volto a creare impatto positivo, dinamismo socio-economico e sviluppo locale sul territorio.
Un ringraziamento speciale a Roberto Cavallo, organizzatore di Circonomia, che ha invitato EGO NewCom. Le sue parole:
“Circonomia è in primo luogo un grande lavoro di squadra di tutti, organizzatori, partner, territorio. Una squadra che ogni anno cresce in numeri e qualità. Perché solo così si mette in circolo l’economia, grazie al ruolo della conoscenza e dell’informazione, centrali in questo nuovo modello o paradigma. Sapere, incontrarsi, scambiare, conoscere sono le nuove parole chiave per cambiare e rispondere alle richieste di uno sviluppo più sostenibile e differente.”
L’anteprima del Festival è stata trasmessa esclusivamente online durante i difficili mesi di maggio e giugno. Nonostante la mancanza del calore umano, gli organizzatori hanno avuto l’opportunità di accettare la sfida e sperimentare metodi di comunicazione tecnologici e visionari.
Dal 17 al 19 settembre Circonomia è riuscita a creare un’armonica commistione tra digitale e tradizione, lasciando la possibilità al pubblico di vivere l’esperienza in diretta streaming o in presenza fisica.
Il pack del futuro
Filo conduttore dell’evento, l’economia circolare, innovativo modo di pensare l’economia, immaginare il prodotto e i processi di produzione, con l’obiettivo di ridurre al massimo gli sprechi, attraverso la pianificazione del riutilizzo dei materiali.
Dal convegno tenutosi la mattina del sabato 19 settembre, nella Sala Convegni di Banca d’Alba, ad Alba, moderato da Filippo Femia, giornalista de La Stampa, sono emerse risposte e idee interessanti riguardanti “Il pack del futuro”.
La nostra agenzia di comunicazione EGO NewCom ha avuto l’onore di essere parte attiva dell’evento con la possibilità tenere uno speech sul rapporto tra neuromarketing e packaging.
Che lingua parla il pack?
La mattinata si è aperta con Maria Napoli, Docente di Linguistica Storica presso l’Università del Piemonte Orientale – UPO. Un intervento interessante e ricco di curiosità che hanno lanciato riflessioni sull’importanza del pack nella società di ieri e di oggi, come oggetto multifunzionale che oltre a svolgere le indispensabili azioni di protezione, trasporto, conservazione e uso del prodotto, parla e comunica con il consumatore, trasmettendo valori, peculiarità, informazioni e promessa della marca produttrice del prodotto. Un pack design ben progettato deve essere ecologico, convincente, informativo.
La professoressa ha concluso dando una sua personale opinione di pack del futuro:
“Il mio pack ideale usa un linguaggio accessibile a tutti, è perspicuo, se gioca con la lingua lo fa in modo trasparente, non è ingannevole, è multilingue (perché no!), è attento all’ecologia e sa trasmettere efficacemente questa attenzione.”
Il packaging attraverso le neuroscienze tra influenza ed empatia
A seguire Stefania Bongiovanni, Creative Director&Founder della nostra agenzia di comunicazione e marketing, la EGO NewCom, ha guidato i partecipanti in un immersivo e stimolante viaggio alla scoperta del complesso e straordinario meccanismo del cervello umano e della sua influenza sulle azioni di marketing.
Partendo dal content continuum, ha confermato che il nostro cervello inconsciamente viene raggiunto da una media di 3.000-10.000 messaggi pubblicitari al giorno e riceve ogni secondo 10.000.000 di bit di informazioni, riuscendo a processarne soltanto 40. Tutto questo perché la nostra mente compie processi e azioni per il 5% consce e consapevoli e per il 95% inconsce.
Da qui la tesi di Paul Whelam neuroscienziato dell’Università di Wisconsin:
“Gran parte di ciò che facciamo in ogni minuto di ogni giornata è inconscio”.
In seguito Stefania ha illustrato in modo chiaro e semplice la suddivisione dei tre cervelli teorizzata da Paul McLean:
- Cervello Antico | rettiliano | romboencefalo, che governa le funzioni vitali, le reazioni in tempo reale, automatiche, i bisogni fisiologici e il comportamento sessuale.
- Cervello Medio | emotivo | diencefalo, che funziona in modo totalmente inconscio, genera il linguaggio corporeo e mette in moto il sistema paura. È detto cervello sincero perché esprime emozioni e impulsi istintivi.
- Cervello Nuovo | razionale | umano | neocorteccia, che analizza e interpreta i dati percepiti, regola le funzioni cognitive, da avvio a processi di creazione e progettazione.
Per molti anni si è pensato che la neocorteccia, l’intelletto, fosse il cervello più sviluppato e che quindi il marketing dovesse attuare strategie rivolte alla parte razionale dell’uomo. Dopo innumerevoli studi scientifici e con l’evoluzione delle neuroscienze si è giunti alla conclusione che l’uomo è governato dalle emozioni, dall’istinto e dalle paure.
Così, da questa consapevolezza si sono affinate e sviluppate tecniche e metodi per analizzare i processi decisionali e mappare i comportamenti di consumo dell’essere umano. Tra i più innovativi e tecnologici, Stefania ha illustrato il funzionamento dell’eye-tracker glasses e del caschetto elettroencefalografico attraverso l’analisi dei risultati dello studio “Come carta e nobilitazione influenzano l’acquisto del vino”, proposto da UPM BIOSFORE BEYOND FOSSILS e commissionato a SenseCatch.
Dall’approfondimento di un’ulteriore ricerca di mercato, effettuata dal Dipartimento Behavior and Brain Lab – Università IULM per il Club Carta e Cartoni di Comieco, sul “potere” del neuromarketing applicato al packaging, è emerso che Il 65% dei consumatori apprezza le confezioni in carta e cartone perché comunicano qualità, eco-sostenibilità e senso di freschezza.
Il coinvolgente tuor nelle neuroscienze continua e insieme ci affacciamo verso scenari futuri.
Protagonisti assoluti sono e saranno:
- le Big Company che, con strategie di green marketing, entro il 2025 sostituiranno i vecchi imballaggi con pack sostenibili, compostabili e riciclabili, dimezzando così l’uso della plastica vergine e sensibilizzando i consumatori al rispetto della raccolta differenziata.
- La ZGen, i consumatori del futuro, i quali influenzeranno fortemente la produzione e le strategie di digital marketing.
I nativi digitali sono la generazione più corteggiata da brand e aziende, perché caratterizzati da tratti distintivi, unici e rilevanti:
- elevato potere d’acquisto
- prima generazione mobile first
- soglia di attenzione pari a 8 secondi
- contenuti visual preferiti ai testuali
- comunicazione fatta di emoji
- vita social
- prodotti personalizzabili e personalizzati
La quasi totale perdita di fiducia nelle decisioni dei loro predecessori e la loro forte propensione all’etica, ha reso la ZGen molto attenta, critica, pragmatica, analitica e realistica.
I brand, per riuscire a conquistarla, devono a tutti i costi dimostrare in modo chiaro e trasparenza la netta presa di posizione nei confronti di tematiche sociali importanti quali: razzismo, omofobia, inclusione, diversità e sostenibilità.
Le tavole rotonde
Come è cambiato il packaging? Quali funzioni ricopre e come può evolversi in un’ottica di economia circolare? Come sarà il pack del futuro?
Durante i dibattiti finali, gli ospiti hanno risposto a queste domande per conoscere il punto di vista dei consumatori, del retail e dell’industria, raccontando esperienze e spiegando il perché di precise scelte ecosostenibili che guidano il core business della propria impresa.
Alla prima tavola rotonda, sono intervenuti Marco Grosso del Gruppo Dimar, Grazia Ferdenzi avvocato di Confconsumatori e Antonella Reggiori di Carlsberg.
Alla seconda Monica Pastorelli di Dentis Recycling Italy, Claudio Busca di Comieco, Federico Fusari del Consorzio Ricrea Acciaio, Andrea Di Stefano di Novamont, Gianluca Cencia di ReLife e Palmino Di Giacinto di CIER.
Il packaging, nel momento in cui esiste, ha il compito di lasciare un’impronta ambientale sostenibile e raccogliere in sé lo spirito dell’economia circolare per agire senza danneggiare e disturbare il pianeta.
Ci teniamo a rinnovare i ringraziamenti a Circonomia e tutto il team che in maniera impeccabile è riuscito a organizzare il Festival curando con attenzione ogni minimo dettaglio.
Speriamo davvero che il grande impegno, le canzoni scritte e le attività svolte abbiano lasciato un segno indelebile sul territorio e nell’animo dei partecipanti.
“L’economia circolare è molto di più che azzerare o minimizzare la produzione di rifiuti: è la metafora più appropriata ed eloquente di una visione dell’economia radicalmente rinnovata, che supera il conflitto tradizionale tra interesse economico e interesse ambientale.”
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