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Social Media Trend 2021: 8 tips utili alle strategie di marketing

Il 2021 vedrà i brand conversare, giocare, emozionare e lottare sui propri canali social. Cosa non potrà mancare nelle strategie di social media marketing?

 

I social media sono stati i protagonisti assoluti del 2020 che, in un anno di restrizioni, distanziamento e misure di contenimento, si sono affermati ancora di più come spazi di aggregazione e interazione sociale.

La quotidianità della vita reale ha traslocato in straordinari spazi virtuali: festività e occasioni speciali celebrate in videochiamata su applicazioni social; comunicazioni di lavoro inviate tramite le piattaforme di messaggistica istantanea; sessioni di allenamento seguite in diretta sulle stories di Instagram e addirittura le comunicazioni istituzionali sono state impartite dalle alte cariche del governo e dalle amministrazioni locali attraverso video pubblicati su Facebook o cinguettii condivisi su Twitter.

Il 2021, da poco avviato, continuerà ad essere dominato dai leader dei social media che, per essere al passo con i tempi e non farsi sorpassare dalle piattaforme emergenti, hanno già iniziato ad aggiornarsi e adattarsi alle nuove tendenze e ai repentini cambiamenti delle abitudini dei consumatori. Ad esempio, Twitter ha incluso i tweet vocali, Facebook ha acquisito la funzionalità Facebook Horizon e GIPHY, Instagram ha introdotto Instagram Reels per rispondere in modo efficace al giovane TikTok.

Certo, prevedere il futuro con certezza non è poi così facile, tuttavia è possibile conoscere e analizzare le nuove frontiere che caratterizzeranno le strategie di social media marketing e web marketing.

Interessanti spunti e suggerimenti sono stati resi noti nel report “2021 Social Media Trends”, redatto da Talkwalker in collaborazione con HubSpot.

“Vedremo una maggiore attenzione alla costruzione della comunità e all’intelligenza del pubblico. La pandemia ha creato nuove opportunità di connessione per noi e i brand stanno capendo l’importanza del promuovere questi legami. I brand dovranno praticare più social listening e migliorare la ricerca per comprendere a fondo come e perché i consumatori si lasciano coinvolgere.” – Christina Garnett, Insights Strategista presso VIZIT.

 

Social Media Trend 2021, cosa bolle in pentola?

  1. Pubblici socialmente consapevoli

È evidente quanto le generazioni presenti e future abbiano avuto un forte impatto sulle questioni politiche, sociali, sulle scelte di marketing e produzione delle aziende. Il 2021 richiede un grosso impegno da parte dei brand su temi riguardanti la salute mentale, l’inclusività e la giustizia sociale. In caso contrario rischieranno di restare dietro le quinte e diventare irrilevanti e obsoleti.

Dalle conversazioni instaurate sui social media, si nota come le generazioni Z e Alpha abbiano sviluppato grande maturità e consapevolezza nei confronti di questioni legate alla politica, all’uguaglianza, all’educazione, alla sanità, alla finanza, alla sostenibilità e all’alimentazione.

Le strategie di marketing socialmente consapevoli supereranno di gran lunga le tradizionali iniziative promozionali, lasciando ampio spazio al brand activism. Man mano che le giovani generazioni aumenteranno il loro potere d’acquisto, sempre più brand lotteranno, alzeranno la voce, affermeranno i loro ideali e parteciperanno in questioni d’interesse pubblico e sociale.

 “I brand dovranno trovare il loro posto nel dialogo pubblico sul sociale, in particolare quando si tratta di giustizia sociale. Tuttavia, le parole senza azione non hanno senso: dimostrare l’impegno avrà più importanza che mai quando si tratterà di attrarre (e trattenere) dipendenti, clienti e altri importanti stakeholder.” – Eva Taylor, Director of Social Strategy, Operations & CSR presso Hootsuite.

  1. Lotta alla disinformazione digitale

Lo scoppio della pandemia causata dal COVID-19 ha causato un drastico aumento della diffusione di fake news, in particolar modo sui social network, canali sempre più usati per la ricerca di notizie e informazioni rilevanti.

Purtroppo nella maggior parte dei casi non è facile identificare autonomamente fonti autorevoli di cui potersi fidare e ciò provoca il rapido passaparola di notizie false con gravi conseguenze anche a livello politico. Così come è successo negli Stati Uniti, dove il 28% della popolazione adulta è convinta del fatto che il vaccino per contrastare il COVID-19 serva a impiantare un microchip nelle persone.

Talkwalker ci racconta della rocambolesca disavventura di Vodafone, vittima di un episodio di diffamazione legato alla disinformazione. L’azienda è stata coinvolta in un video falso in cui il protagonista dichiarava di essere una talpa della società di telefonia, affermando che la causa del virus fosse la tecnologia 5G. Il contenuto ha ottenuto in brevissimo tempo un tasso di engagement elevatissimo e Vodafone, insieme ad altre compagnie di telecomunicazioni, ha subito notevoli perdite e danni.

Per il 2021 sarà indispensabile:

  • essere trasparenti nell’emettere informazioni e notizie;
  • assicurarsi che tutti i canali di comunicazione del brand (social media, email, ecc.) siano sicuri;
  • monitorare tutti i territori digitali per evitare che il nome del proprio brand sia associato a fake news;
  • porre particolare attenzione ai contenuti da pubblicare;
  • fidarsi dei collaboratori interni alla propria azienda che lavorano e gestiscono i social media.
  1. Il ritorno del “marketing old school”

I brand ricorreranno nuovamente a tecniche e azioni semplici per coinvolgere i consumatori. Infatti riacquisteranno il giusto valore le newsletter, da sempre strumento utile a coltivare le relazioni con il pubblico e aumentare lead.

Tornerà ad essere importante la voce come mezzo di comunicazione e l’ascolto come strategia di marketing, perciò continuerà la rapida ascesa dei contenuti vocali trasmessi attraverso i social media e dei podcast.

“Oggi i marketer devono essere prima di tutto digitali nella mentalità. Ecco perché il “marketing digitale vecchia scuola” è oggi più importante che mai. Dall’educazione dei clienti attraverso i post sui blog e l’email marketing al coinvolgimento dei consumatori in webinar, video e persino podcasting, il marketing digitale old school è di gran moda.” – Neal Schaffer, Author, The Age of Influence.

  1. Dialogare con il social gaming

Negli ultimi mesi del 2020, i videogiochi sono diventati la forma di svago e divertimento più gettonata e praticata in quasi tutte le case del mondo. Inoltre sono stati definiti come strumenti capaci di sviluppare le abilità cognitive dell’uomo, costruire relazioni nel mondo digitale e creare community.

Il numero di persone che si definiscono “giocatori” è aumentato del 32% rispetto al 2019.

Ecco che alcuni brand, già nel 2020 hanno iniziato ad adottare queste tecniche ludiche per giocare con i consumatori, coinvolgerli nelle loro scelte di marketing e creare contenuti personalizzati da promuovere sui social network.

Legata al recente fenomeno del social gaming è la rapida evoluzione di Twitch, piattaforma di livestreaming, nata nel 2011 con l’obiettivo di raccogliere l’intera community mondiale di videogiocatori e giocatori di esports. Solo nello scorso 2020 il canale social è cresciuto vertiginosamente, con 17,5 milioni di utenti attivi giornalieri, 6,6 milioni di stremer mensili e oltre 956 miliardi di minuti guardati.

Oggi Twitch è molto frequentato da influencer e brand che vogliono rivolgersi e creare relazioni con pubblici di nicchia, motivo per cui fare marketing e advertising su questo canale sarà un possibile trend del 2021.

  1. Il marketing conversazionale

Il marketing funziona se a doppio senso. Interagire sui social media o attraverso app di messaggistica istantanea è fondamentale per fidelizzare i propri contatti, mantenere conversazioni e connessioni costanti con le persone e costruire relazioni one-to-one che generano vendite.

L’empatia, l’ascolto, la conoscenza e la personalità saranno i pilastri essenziali per favorire una comunicazione del tutto naturale e aperta al dialogo.

La scelta di un tono di voce più umano e accessibile, sostituirà del tutto il linguaggio tipico della vendita. Questo dovrà adattarsi alle ripercussioni della pandemia e alle nuove preoccupazioni dei consumatori, le cui priorità sono legate alla necessità di essere rassicurati, protetti e consigliati.

Si parla quindi delle 4C della nuova era digitale, da integrare maggiormente nelle conversazioni sui social media:

  • Community – comunità
  • Contactless – assenza di contatto
  • Cleanliness – igiene
  • Compassion – compassione
  1. L’anno della nostalgia

La crisi economica e sanitaria, iniziata lo scorso anno, ha acceso nelle persone un forte sentimento nostalgico nei confronti dei bei tempi andati. Sempre più utenti sui social network condividono e pubblicano fotografie e video in ricordo dei momenti felici e spensierati del passato, per fuggire dalla situazione attuale.

Molti brand adotteranno strategie di nostalgia marketing perché capace di associare sensazioni positive e ricordi felici all’identità aziendale, al fine di far star bene il consumatore e creare connessioni emotive.

Il trend del contenuto nostalgico conquisterà il 2021 ma per ottenere buoni risultati occorrerà segmentare il pubblico di riferimento, conoscerlo alla perfezione attraverso l’analisi dei big data e ricreare in maniera innovativa.

Esempio di brand maestro nel dissetare la sete di nostalgia del suo pubblico è Netflix. Tra le ultime uscite emerge il lancio completo delle stagioni di Dawson’s Creek che ha catturato i numerosi fan della serie tv, per lo più Millennials, ma ha anche conquistato l’interesse di molti adolescenti delle nuove generazioni.

  1. L’ironia dei meme

Il memeting è una comunicazione divertente e umoristica che sta scalando la vetta del content marketing, affermandosi come oggetto di satira coinvolgente e influente. La forza dei meme è rintracciabile nell’abilità di contrastare situazioni estreme e ironizzare, con eleganza e rispetto, su tematiche di rilievo sociale e politico.

I meme sono diventati molto popolari nelle fasce d’età tra i 13 e i 35 anni, infatti nell’ultimo periodo la loro condivisione sui social media e lo scambio tra gli utenti è cresciuto quasi del 26%, con una prospettiva di crescita estremamente alta.

Molti brand si stanno approcciando al memeting marketing, con l’obiettivo di aumentare la propria viralità e incoraggiare l’engagement. È necessario però fare molta attenzione al messaggio trasmesso e conoscere nei minimi dettagli il significato, per evitare di risultare offensivi, fuori luogo e mettere a rischio la reputazione del brand.

  1. L’arte del remixing

Il remix sarà la nuova frontiera dello user generated content. Trend nato e divulgato su TikTok, Koji e Instagram Reels, consiste nel combinare template e format per la creazione e co-produzione di contenuti personalizzati.

“il remix dona alla gente comune il potere di valorizzare il contesto e l’espressione di sé” – Dmitry Shapiro, CEO e Co-Fondatore di GoMeta (produttore di Koji).

Il remixing rappresenterà una grande opportunità per i brand che desiderano posizionarsi sul mercato ed emergere nella miriade di competitor, coinvolgendo e trasformando i pubblici in protagonisti dei propri piani di comunicazione.

I contenuti generati dagli utenti ottengono il 28% in più di engagement rispetto al contenuto brandizzato standard, per questo motivo, secondo alcune previsioni, i brand forniranno agli utenti degli asset creativi, dotandoli di template, strumenti e risorse per creare contenuti originali da riutilizzare e reintegrare poi nelle strategie di comunicazione ufficiali.

 

In definitiva, possiamo affermare che il 2021 sarà l’anno del consumatore. Il successo per i brand sarà determinato dalla centralità della persona nelle strategie di social media marketing, colorate da creatività e indirizzate dai dati.

 

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