

Il Super Bowl, non è soltanto un grande evento sportivo, ma è anche, soprattutto, la vetrina più prestigiosa per i brand di fama mondiale. Una notte che il mondo della comunicazione aspetta con trepidazione e curiosità.
Non possiamo definirla una competizione, in cui le aziende si sfidano a colpi di spot pubblicitari, poichè non c’è un vincitore universale, ogni spettatore ha il suo preferito, in base a delle metriche di valutazione molto soggettive: divertimento, emozione, morale, spettacolarità e originalità.
Noi, abbiamo scelto di approfondire, gli annunci pubblicitari che narrano storie, lanciano messaggi forti e fanno venire la pelle d’oca.
Marketing e storytelling, sempre più frequentemente, si dirigono verso il pubblico per creare connessioni, coinvolgere e, suscitare curiosità, interesse e aspettative.
- “Before Alexa” – Amazon Alexa
In 90 secondi un viaggio nel passato, il racconto di come si viveva senza Alexa, la nostra compagna tech di tutti i giorni.
Protagoniste della narrazione Ellen DeGeneres, conduttrice, attrice e doppiatrice statunitense.
Una donna dal carattere travolgente, carismatica, simpatica e molto autoironica, ripresa durante una scena di vita quotidiana con la moglie Portia de Rossi.
La scelta di questa coppia, è una chiara e coraggiosa azione di brand activism con cui l’azienda vuole fortemente comunicare il suo impegno nel combattere l’intolleranza dei nostri tempi.
La narrazione risponde alla domanda di Ellen: “Come si viveva prima dell’arrivo di Alexa?”.
Un susseguirsi di scene, ambientate in spazi temporali differenti, che raccontano l’evoluzione del ruolo di Alexa, un aiutante in grado di far ridere (non sempre), ballare, cantare, informare e rispondere a ogni quesito. Unica differenza? In passato era in carne e ossa e aveva un nome proprio di persona: il giullare di corte, la domestica, il venditore, il collega, ecc.
Con disarmante autoironia, il brand sottolinea alcuni difetti che rendono unico e speciale il dispositivo intelligente. Come il giullare, infatti, Alexa non è per niente brava a raccontare barzellette.
Una storia che, con un tono di voce comico e leggero, racconta l’evoluzione della figura di Alexa, un punto di riferimento importante di cui ci si può fidare.
Alexa è sempre esistita, e la conclusione dello spot ne è la conferma. Dettaglio a cui fare molta attenzione è l’inizio della canzone preferita che Ellen chiede all’assistente vocale di far partire, è la stessa melodia del soffio nella bottiglia con cui il ragazzo sulla carrozza suonava secoli prima.
Un lavoro di storytelling che gioca con il rapporto che le persone hanno o che vorrebbero con Alexa.
Chi, dopo aver guardato questo spot, non si è chiesto: “ma io, cosa chiedo frequentemente ad Alexa? “, “perché?”.
- “Be the One” – Microsoft
https://www.youtube.com/watch?v=_xPn4DXIj5w
Forse, il più efficace dal punto di vista emotivo.
Una storia non convenzionale, unica e carica di positività. Vedere una donna seduta in panchina accanto al coach di una delle due squadre finaliste del Super Bowl, è stato un segno di speranza, uguaglianza e sport, quello vero e sano.
Microsft, sponsor dell’evento, ha voluto raccontare la storia di Katie Sowers, prima donna e prima persona apertamente gay a diventare assistente dell’allenatore offensivo dei San Francisco 49ers.
“I hope someday I will be on a real football team”, era solo una bambina, quando scrisse queste parole e ora, è orgogliosa di essere riuscita a coronare il suo sogno più grande.
Katie, ha dovuto superare numerose difficoltà, in un mondo prettamente maschile, non ancora pronto ad accettare una donna-coach.
Ora lotta per raggiungere un solo obiettivo: “I’m not trying to be the best female coach. I’m trying to be the best coach”.
Un inno alla potenza delle donne. Tutti possono farcela, senza nessuna distinzione di genere, razza e religione. Katie ha aperto le porte e spianato la strada a tutte quelle ragazza che per anni hanno lasciato il loro sogno chiuso nel cassetto.
Tutti meritiamo di realizzare i nostri sogni, nessuno escluso!
Tenacia, passione e resilienza. Tutto questo in soli 60 secondi, durante i quali Microsoft si è messo nei panni di un braccio destro, che resta nell’ombra e di cui ci si può fidare.
- “Loretta” – Google
https://www.youtube.com/watch?v=6xSxXiHwMrg
Google continua a cavalcare l’onda dell’amore, questa volta però aggiunge un pizzico di tempesta. Operazione riuscita con successo. Lo spot è stato capace di creare una forte connessione con il pubblico e comunicare l’obiettivo dei loro prodotti: aiutare le persone nella loro vita quotidiana, nelle piccole e grandi cose.
“Loretta”, l’annuncio di Google, trasmesso durante il Super Bowl 2020, racconta di un uomo che quotidianamente usa l’Assistant Google, anche per riportare in vita i ricordi del grande amore della sua vita. Ispirato alla storia vera del nonno di 85 anni di un googler e narrata dalla sua stessa voce.
Con questa scelta Google ha scavato fino a toccare il lato più profondo dell’animo umano, commovendo tutti noi. Ha rischiato tantissimo, perché il tema del lutto e della tristezza sono molto delicati e spesso possono turbare i caratteri più sensibili. L’annuncio, in modo così dolce ma efficace, è riuscito a trasmettere emozioni positive durante un momento di tristezza e solitudine.
Chi non ha sorriso guardando le foto della coppia?
Un potente storytelling che tiene l’utente incollato allo schermo, lo coinvolge stimolando curiosità nel sapere come andrà a finire la storia e, magari ritrovarsi.
Così come in “Parisian Love”, primo spot pubblicitario di Google, con cui ha debuttato al Super Bowl del 2010. Qui in modo semplice e unico, viene narrata la vita di un ragazzo attraverso le domande che giornalmente pone a Google, guida fidata che lo aiuta a conoscere e vivere la città di Parigi, dove, infine, incontrerà l’amore e creerà una famiglia.
Due trame legate tra loro che abbracciano l’intera relazione d’amore di due persone, dalle farfalle nello stomaco al senso di vuoto.
- “The Amazing Thing 5G Won’t Do” – Verizon
Harrison Ford narra il trionfo dell’umanità, accompagnato dal sottofondo musicale dei Pearl Jam.
Verizon preferisce lo storytelling e la verità, alla spettacolarità e agli effetti speciali.
Una sceneggiatura fatta di fotoreporter e fotogrammi che ritraggono fatti realmente accaduti in corsie di ospedali, durante incendi o inondazioni devastanti.
Il suo obiettivo è quello di comunicare che il vero eroe è l’uomo e non il 5G. Quindi, che ruolo ha il 5G?
L’uomo che, ogni giorno e sin dai tempi più antichi, con il suo coraggio, la sua forza e il suo amore, rischia la propria vita per salvare quella di milioni di altre persone. Azioni che non faranno mai parte del core della rete 5G, nonostante la sua efficienza e le sue straordinarie capacità di cambiare il mondo.
“5G is going to change a lot of things. But luckily for all of us, not everything”.
- “Tough never quits” – KIA
https://www.youtube.com/watch?v=YyMev6_XZ9s&t=11s
Un’opera di storytelling eccezionale quella realizzata dalla casa automobilistica KIA, per il lancio del nuovo SUV Seltos.
“I duri non mollano mai”, è questo il messaggio che lo spot vuole inviare al pubblico. Un inno alla tenacia, alla determinazione e un invito al non arrendersi davanti alle difficoltà della vita.
La narrazione parte dalla storia vera di Josh Jacobs, campione di football americano, cresciuto senza un tetto sopra la sua testa e con un padre che ha sempre cercato di non fargli mancare nulla nonostante le avversità e lo ha aiutato ha realizzare il suo grande sogno.
Durante lo spot, Jacobs è alla guida di una Kia Seltos. Mentre percorre le strade della sua terra d’origine, l’Oklahoma, pensa e immagina quali consigli darebbe a sé stesso da bambino.
“… push yourself to be someone and I promise someday you will… “
Lui correva, correva sempre, sognava di diventare il più forte giocatore di football americano. Passione e determinazione lo hanno aiutato a non arrendersi mai e oggi è lì in campo che si gode la vittoria di esser diventato ciò che ha sempre voluto.
60 secondi da brividi, in cui le corde del nostro cuore sono state toccate dalle parole di questo eroe di vita, che ha trasformato le difficoltà in stimoli per lottare e raggiungere il suo obiettivo più importante: comprare una casa al suo mitico papà.
Il fine ultimo di questa campagna pubblicitaria, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema dei giovani senzatetto americani.
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